Grazie al progetto “My Revolution II” di WeWorldGVC onlus di Milano – Bologna siamo riusciti nel progetto con alcuni giovani frequentanti i centri socio-educativi.
L’incontro con i giovani di MyRevolution ha contribuito a scardinare il pregiudizio nei confronti di chi soffre di disagio psichico e delle loro famiglie. “È difficile spiegare a dei giovani quale sia la solitudine profonda sperimentata da molti artisti che sentono le voci e hanno un vissuto di invasione continua dei loro pensieri e subiscono gli effetti della stigmatizzazione e dell’isolamento – spiega Cinzia Lenzi, tra le fondatrici del Collettivo-. Eppure, abbiamo provato a spiegare ai ragazzi che hanno partecipato all’incontro che si tratta di un’esperienza che appartiene all’essere umano, che esiste la possibilità di avere dei momenti di scompenso emotivo ma che è un problema che si affronta come tutti gli altri e sono certa che ai giovani sia arrivato il coraggio e la competenza di questi artisti che è da insegnamento per tutti”. Durante l’incontro, è emersa una convinzione: la rivoluzione non si è arrestata con la Legge Basaglia né con la chiusura degli ex Ospedali psichiatrici giudiziari che si è avuta solo nel 2015. “Non solo deve essere estesa all’Europa e al mondo ma oggi, la vera rivoluzione dovrà essere quella di aiutare chi soffre di disagio psichico a integrarsi e a rompere la barriera dell’incomunicabilità, anche favorendo esperienze artistiche come quelle del Collettivo.”